Pietro Annigoni, il pittore della realtà
Riuscì a riportare il dipinto su tela a massima espressione del ritratto, in un’era in cui la fotografia era divenuta di uso comune.
Basterebbero queste poche parole per spiegare quale fu la forza della pittura di Pietro Annigoni (1910 – 1988), milanese di nascita, fiorentino di adozione, pittore figurativo di talento indiscusso, di cui la pennellata realistica meravigliò le corti e gli studi di re, regine, papi, uomini politici ma anche gente comune che avessero incontrato il favore del suo pennello.
Mai tentennò nel suo convincimento di pittore della realtà, di fine descrittore delle espressioni, delle vesti, dei volti tra i più importanti e conosciuti del suo tempo: la regina Elisabetta II, papa Giovanni XXIII, John Fitzgerald Kennedy, Filippo di Edimburgo, la principessa Margaret, la Regina madre, Alcide De Gasperi, Mohammad Reza Pahlavi con l’imperatrice Farah, Margherita II di Danimarca e molti altri posarono per lui.
In un periodo in cui l’Arte Moderna si respirava in ogni singolo pensiero artistico e si diffondeva negli anni a venire professata dalle menti più illuminate del tempo, Annigoni continuò sulla scia dei grandi maestri rinascimentali, riscoprendone i segreti, riutilizzandone i metodi e le tecniche.
Divenne così in breve tempo uno dei pittori più famosi al mondo per la sua virtuosità pittorica invidiabile e per la capacità di cogliere le essenze dei personaggi ritratti. Levigati, dettagliatissimi, perfetti, più somiglianti di una fotografia, più comunicativi di una intervista, delicati come un dipinto del ‘500, epoca in cui Annigoni ricercava l’impalpabile qualità pittorica e la trascendenza delle espressioni.
Dopo aver studiato all’Accademia di Firenze, nel 1947 fu con Sciltian, Xavier e Antonio Bueno tra i firmatari del “Manifesto dei Pittori della Realtà”, ma è nel 1955 con il “Ritratto della Regina Elisabetta d’Inghilterra” che otterrà fama mondiale come “pittore delle regine”.
Meno conosciuti sono i suoi affreschi che invece ricoprono molte chiese del centro Italia: Firenze, Montecassino Ponte Buggianese ma anche Padova.