Bianca Pedace Giuliano Giuman è artista del 1944 nato a Perugia. Inizialmente l’Arte lo ha accolto come musicista, appassionato di jazz e musica contemporanea. Ben presto Giuliano ha subito la fascinazione delle Arti figurative, prima la pittura poi l’istallazione, la performance, la fotografia.
A metà degli anni ‘80 il suo interesse si sposta sulla trasparenza del vetro e delle vetrate. Qui trova la sua personalità pittorica, esplode e dagli anni ’80 si dedica interamente a questo materiale.
Giuman porta la pittura informale entro la lavorazione del vetro e fa delle vetrate, tele dai colori vivissimi che si distaccano dalla tradizione della scuola vetraia anche in quelle opere commissionategli per costruzioni religiose.
La sua visione dell’Arte è gioiosa e nelle trasparenze del vetro, spesso tende ad esaltare anche nella monocromia, le difficili modulazioni dei toni. Le sue opere hanno la caratteristica di trasformarsi con il cangiare della luce come tutte le vetrate ma l’assenza di un disegno ne esalta la cromia fatta di passaggi di colore sapientemente dosati.
Sono una gioia per gli occhi, una riscoperta continua, sia incorniciate come moderni quadri astratti, sia nei formati più grandi, a foggia di ampie finestre che si affacciano su un mondo popolato di colori e felicità.
Si può immaginare la pennellata sferzante di Vedova nei vetri dipinti a gran fuoco di Giuman, anche se all’austera monotona colorazione dell’artista veneto, l’artista genovese preferisce il colore effervescente. Giuliano riesce a ricreare nel vetro la stessa qualità espressiva e se ne assapora la similitudine con le “Lacerazioni” di Vedova, certo non nel principio originario, ma nella forma, volutamente ricercata, trapezoidale.